Come guadagna un PVR dal 2026

Come guadagna un pvr dal 2026

La nostra agenzia, specializzata da anni nell’apertura e nella consulenza dei PVR (Punti Vendita Ricarica), riceve sempre la stessa domanda:

Ma come guadagna un PVR dopo il 2026?

Una domanda semplice, ma che nasconde un mondo complesso fatto di percentuali concessionario, commissioni ricariche, modelli No Tax, PVR multicanale e nuove regole introdotte dalla legge PVR 2025.

Fino a oggi nessuna guida del settore aveva spiegato davvero come funziona il guadagno di un PVR, distinguendo tra le diverse tipologie di “profili di guadagno”, le nuove formule contrattuali e il profilo fiscale e amministrativo dei punti vendita dopo la riforma.

Anche noi di PVR.bet, nelle decine di guide pubblicate online, abbiamo affrontato ogni argomento utile dai requisiti alle licenze, fino alla Revenue Share ma non avevamo mai concentrato tutto sul tema centrale: come guadagna un PVR.

Oggi questa guida nasce proprio con questo obiettivo: analizzare i guadagni guardando al futuro, in vista dei prossimi nove anni di concessioni ADM, valide fino al 2034.

Dal 2026, infatti, il settore cambia in profondità:

  • chiusura definitiva delle skin e riduzione a soli 52 concessionari ADM autorizzati
  • revisione dei contratti commerciali tra bookmaker e punti vendita fisici
  • introduzione di nuovi modelli di compenso e di marginalità per i gestori
  • limiti alle ricariche in contante

Il PVR non è più solo un punto dove si vendono ricariche:
è diventato un nodo strategico della rete commerciale ADM, capace di generare entrate costanti e adattarsi ai nuovi equilibri del mercato regolato.

In questa guida analizziamo tutte le modalità reali di guadagno di un PVR, dai margini sulle ricariche alle percentuali della Revenue Share, passando per le soluzioni multicanale e i nuovi profili “No Tax”.

Guadagnare con le ricariche: il primo passo

Sembra la cosa più scontata, ma non lo è.
La figura del PVR (Punto Vendita Ricarica) nasce proprio da qui: guadagnare sulle ricariche.
Per anni è stato il cuore del sistema e come diciamo sempre noi, il PVR è stato negli ultimi quindici anni il vero motore del gioco online.

Il margine medio sulle ricariche varia dal 3% al 7% dell’importo venduto: un vero e proprio aggio che rappresenta il primo livello di guadagno di un PVR.

Le differenze, però, le fanno i concessionari ADM e soprattutto il volume di clienti. Più ricariche vendi, più il margine cresce in modo proporzionale, ma è anche vero che oggi non si guadagna più solo con le ricariche.

Il settore è cambiato: i modelli economici moderni uniscono commissioni dirette e formule di Revenue Share, che vedremo nei paragrafi successivi.

Quanto si guadagna con le ricariche

I guadagni sulle ricariche seguono una logica scalare, che cambia da bookmaker a bookmaker, ma la linea generale è sempre la stessa:
una percentuale fissa, nessun costo da condividere e nessuna formula complicata.
È un guadagno costante, semplice e trasparente nella maggior parte dei casi viene ritenuto alla fonte.

In pratica:

  • ogni volta che il PVR acquista credito dal concessionario, riceve una percentuale di ritorno (in media tra il 3% e il 7%);
  • non ci sono spese aggiuntive o calcoli complessi;
  • il margine è fisso e facilmente verificabile a fine mese.

Esempio guadagna con le ricariche – Il caso base

Immaginiamo di acquistare 1.000 euro di ricariche da un bookmaker ADM nel mese di dicembre 2025.
Nel corso del mese vendi 500 euro di ricariche in contanti ai tuoi clienti.
Con una percentuale del 5%, il tuo guadagno sarà di 25 euro.
A fine mese emetti la fattura al concessionario e ricevi il bonifico direttamente sul tuo conto.
Semplice, pulito e soprattutto costante.

Esempio guadagna con le ricariche – storno aggio da conto madre

In alcuni casi, il margine del PVR non viene scalato automaticamente dal credito acquistato.
Il gestore acquista 1.000 euro di credito dal bookmaker ADM.

Quando il giocatore ricarica 500 euro in contanti dal conto madre del PVR, il concessionario scala 475 euro di credito dal PVR, ma al player viene comunque erogato l’intero importo di 500 euro.

Il PVR, di fatto, ha subito 25 euro di aggio in più disponibili nel conto madre: sono credito rivendibile, cioè la parte che il gestore può riutilizzare o rivendere.
questo è il guadagno diretto, generato subito al momento della ricarica.

La fattura mensile viene poi emessa sull’importo totale acquistato, rendendo chiaro e tracciabile ogni flusso di ricarica.

Esempio guadagna con le ricariche – Accredito immediato

Nel modello di accredito immediato, il PVR ottiene il suo guadagno già al momento dell’acquisto della ricarica dal bookmaker ADM.
Non deve aspettare la fine del mese o la fattura: l’aggio viene riconosciuto subito.
È un sistema ormai raro e quasi non più applicato, ma lo citiamo per completezza di informazione.

Esempio pratico:Il gestore acquista 1.000 euro di credito dal bookmaker ADM.
Il sistema, in automatico, gli applica un 5 % di margine.
Questo significa che il PVR riceve dal concessionario 1.050 euro di credito complessivo, pur avendone pagati 1.000.
In pratica, i 50 euro aggiuntivi rappresentano l’aggio immediato già disponibile nel conto madre e rivendibile ai clienti 

Guadagno PVR con la Revenue Share

Nel 2025 e ancora di più dal 2026, il vero guadagno di un PVR non arriva più solo dalle ricariche, ma dalla Revenue Share:
Già vista nella sezione Cosa è la Revenue Share, oggi questa formula ha assunto un ruolo centrale nel gioco legale ADM.

La Revenue Share è, in sintesi, la condivisione dei ricavi tra bookmaker concessionario e PVR affiliato, calcolata sulla perdita netta del giocatore, al netto dei costi fissi e variabili del bookmaker.
È un modello trasparente, controllato e perfettamente legale, perché si basa su dati tracciati direttamente dalle piattaforme ADM.

È questa la differenza sostanziale rispetto al guadagno sulle ricariche:
con le ricariche si guadagna su ogni transazione immediata;
con la Revenue Share si guadagna nel tempo, sulla produttività dei giocatori collegati al proprio punto vendita.

La percentuale di guadagno viene definita all’inizio della collaborazione con il concessionario ADM, in base al tipo di contratto, ai volumi generati e al profilo operativo del PVR.
Ed è qui che entrano in gioco agenzie specializzate come PVR.bet, che ti aiutano a individuare il profilo di partnership più adatto, non solo per ottenere la percentuale di guadagno più alta, ma anche quella più utile per la tua attività e per i tuoi player..

Nella pratica, i valori oggi oscillano dal 30% al 50% del margine netto, con formule che variano a seconda del modello di collaborazione e delle performance del punto vendita..

Come guadagna un PVR Revenue Share: profili

Ogni concessionario ADM adotta logiche diverse per calcolare la remunerazione dei propri punti vendita, ma nel complesso i profili di Revenue Share oggi presenti sul mercato si possono riassumere in poche categorie operative ben definite.

Vediamo le formule più diffuse e come cambiano i margini per chi gestisce un PVR.:

Guadagnare da Revenue Share Classica

È la formula più diffusa e diretta: il PVR riceve una percentuale fissa (30–40%) sulle perdite nette generate dai giocatori registrati tramite il suo punto vendita.
Il guadagno è calcolato mensilmente, tracciato nel back-office del concessionario e liquidato via bonifico o accredito diretto.

Esempio pratico:

  • Volume netto mensile giocato: 3.000 €
  • Percentuale Revenue Share: 35%
    Guadagno PVR: 1.050 €

Modello semplice, chiaro e prevedibile.

Guadagnare da CPA e Revenue Share 

È una combinazione tra CPA (costo per acquisizione) e Revenue Share mensile.
Il PVR riceve un importo fisso per ogni nuovo giocatore attivo (ad esempio 50 €) più una quota del 20–30% sulle giocate future.

Questo modello garantisce guadagni stabili e crescita costante: perfetto per punti con forte passaggio o per chi lavora in affiliazione diretta.

Per approfondire il modello CPA + Revenue Share, leggi la guida Affiliazione Ibrida

Guadagnare da Revenue Share No Tax

È la versione più recente e oggi la più vantaggiosa per i gestori di PVR.
Nata per contrastare la concorrenza dei siti .com, nel modello No Tax i concessionari ADM si accollano l’intera tassazione sulla raccolta online, permettendo al punto vendita di percepire un guadagno netto, senza ritenute aggiuntive né doppia imposizione.

In questo schema, la percentuale di revenue share viene calcolata sul profitto già tassato del bookmaker.
Le percentuali attuali oscillano tra il 30% e il 40%, con tre vantaggi concreti:

  • Nessuna ritenuta fiscale sul guadagno maturato;
  • Liquidità immediata, utilizzabile per bonus o campagne promozionali interne;
  • Trasparenza totale su volumi e rendiconti ADM.

    Ecco un esempio realistico:
ScenarioGiocatoVintoBonusTasse & providerRevenue ShareUtile PVR
Con tasse11 000 €10 000 €40 €460 €40 %200 €
No Tax11 000 €10 000 €40 €0 €30 %290 €


Come si vede, eliminando le imposte sul margine, il guadagno del PVR cresce fino al 40–45 % in più rispetto ai modelli tradizionali.

Ti consigliamo di approfondire l’argomento nella guida dedicata:
Cosa significa davvero: profilo No Tax per un PVR.

Guadagnare da Turnover e utile fine mese

È il modello di guadagno più utilizzato tra i PVR italiani collegati ai concessionari ADM.
In questo sistema, il bookmaker calcola la Revenue Share in base al Turnover, cioè al volume totale giocato dai clienti collegati al punto vendita, e accredita il margine a fine mese utile o Revenue Share.

Il guadagno nasce quindi da due elementi:

  • Il volume complessivo di gioco (Turnover) generato dai propri clienti;
  • La percentuale di Revenue Share, che può variare dal 30% al 50% del margine netto del bookmaker.
Esempio reale di calcolo Revenue Share a fine mese

Ecco un esempio pratico e realistico su come guadagna un pvr, basato sulle condizioni più comuni applicate dai concessionari ADM nel 2025.

  • Turnover mensile generato: 15.000 €
  • Margine medio del bookmaker sugli eventi: circa 2%, pari a 300 €
  • (giocato – vinto – tasse – provider): 2.000 €
  • Revenue Share PVR: 40% del margine netto = 800 €

Da qui si sottraggono i costi di gestione del turnover (in media 300 €)

portando il guadagno netto effettivo per il PVR a circa 500 € a fine mese.

Molti concessionari ADM applicano anche bonus di performance o step di volume:
superate determinate soglie di turnover, la percentuale può arrivare fino al 50% del margine netto, premiando la produttività del punto vendita.

È una formula trasparente e sostenibile, che garantisce stabilità nel lungo periodo: ogni accredito è tracciato e visibile nel back-office, così da conoscere con precisione quanto e come il tuo PVR ha guadagnato 

Guadagni automatici con il PVR Service Point

Qui entra il blocco del tuo file “X Chat gpt.docx”.
Spiega il modello automatizzato: postazioni o totem con ricariche digitali e revenue passiva.
📌 Scopo: differenziare modelli e attirare ricerche tipo “PVR automatico guadagno”.

Quanto può guadagnare un PVR ben gestito

Parlare di guadagni reali di un PVR significa guardare ai numeri, non alle promesse.
I dati che riportiamo si basano sulla media dei più di 200 punti vendita seguiti da PVR.bet negli ultimi anni, con diversi modelli di collaborazione e margini ADM certificati.

Un PVR ben gestito, in posizione corretta e con una rete attiva di giocatori, può generare risultati molto diversi in base al volume di ricariche e alla produttività dei clienti collegati.

Ecco una panoramica reale e aggiornata al 2025:

Tipologia di PVRVolume medio clientiGuadagno mensile medio
VR piccolo (nuovo o stagionale)20–40 clienti800 € / mese
PVR medio (attivo e fidelizzato)60–100 clienti1.500–2.000 € / mese
PVR ad alta frequenza (posizione strategica + PVR multicanale)120+ clientioltre 3.000 € / mese


Questi importi includono i margini provenienti da ricariche dirette, Revenue Share e, nei casi migliori, anche bonus di performance mensili.

Naturalmente, il risultato dipende da tre fattori chiave:

  • la qualità dei clienti collegati al punto;
  • la regolarità delle ricariche e del turnover;
  • e la strategia di collaborazione scelta con il concessionario.

Chi lavora con metodo e segue una gestione fiscale corretta può ottenere margini costanti e verificabili.

PVR o Agenzia: dove si guadagna di più

È una domanda che ci sentiamo fare spesso, anche da chi gestisce già un punto fisico o sta valutando un nuovo investimento.
Un PVR, pur avendo titolo e autorizzazioni diverse, spesso opera all’interno di agenzie o corner scommesse, e in molti casi riesce a ottenere risultati economici interessanti.L’agenzia scommesse, oltre a raccogliere giocate da banco, può vendere ricariche ADM, offrendo quindi una doppia fonte di guadagno.
Il PVR, invece, lavora solo sulle ricariche e sulla revenue share dei giocatori collegati, ma con costi di gestione molto più bassi.

La risposta, quindi, non è assoluta ma dipende dai numeri reali.

Abbiamo visto PVR che ricaricano anche 20.000 euro al mese, con guadagni superiori a quelli di alcune agenzie di piccole dimensioni.

Tuttavia, in termini di potenziale complessivo, un’agenzia scommesse ADM ben gestita può garantire margini più alti, perché integra:

  • la raccolta fisica da banco,
  • le ricariche online,
  • le scommesse virtuali e live,
  • e una rete clienti più ampia e fidelizzata.

Confronto pratico: approfondisci nella guida Differenze tra Corner e Agenzia ADM per capire quale modello è davvero più adatto al tuo profilo.

Cosa influisce sui guadagni di un PVR

Capire quanto guadagna un PVR non è mai una formula fissa.
In base alla nostra esperienza diretta sul territorio italiano, con decine di punti assistiti ogni mese, possiamo dire che non esiste una regola unica, ma una combinazione di fattori chiave che determinano il rendimento reale.

Ecco i principali:

  • Volume di clienti attivi: più utenti collegati al punto, maggiore sarà la base di guadagno costante.
  • Zona geografica: nei grandi centri urbani si lavora su volumi alti, nei paesi più piccoli sulla fidelizzazione.
  • Contratto con il concessionario: incide direttamente su margini e modalità di pagamento (Revenue Share, No Tax, ibrida).
  • Tipologia di promozione e bonus offerti: il marketing locale e i programmi fedeltà ADM fanno la differenza.
  • Presenza di concorrenza non autorizzata: i siti .com o punti illegali possono ridurre temporaneamente la raccolta.
  • Rapporto abitanti/punto vendita: più è basso, maggiore è la possibilità di costruire una clientela stabile.
  • Presenza di agenzie scommesse fisiche o tabaccai vicini: influisce sul traffico potenziale e sul posizionamento del punto.

Questi elementi compongono la vera base di un business plan PVR sostenibile, da valutare prima ancora dell’apertura.

Quanto costa gestire un PVR e come aumentare i margini

Gestire un PVR comporta alcune spese fisse:
utenze, connessione stabile, fee software e, in futuro, il pagamento della licenza PVR ADM prevista dal nuovo regolamento.
Molti gestori riescono però a mantenere margini elevati grazie alla corretta gestione dei costi e a una scelta strategica del concessionario.

 Per una panoramica completa sulle spese e su come ottimizzarle, leggi la guida dedicata:
Costi per aprire un PVR.

Come scegliere il concessionario giusto

La scelta del concessionario ADM è uno degli aspetti più determinanti per la redditività di un PVR.
Ogni bookmaker applica percentuali, metodi di accredito e condizioni diverse.
n buon contratto ADM può aumentare il margine netto anche del 20–30%.

Approfondisci nell’articolo:PVR Bando Gioco Online 2026: elenco vincitori e brand, dove analizziamo i principali operatori e le differenze reali tra le offerte in corso.

Conclusioni Come guadagna un PVR dal 2026:

Con la nuova Legge PVR, solo chi opera in rete con bookmaker ADM potrà continuare a lavorare in regola.
Il mercato si sta ridisegnando e oggi serve chiarezza, numeri e strategie vere.

Noi di PVR.bet aiutiamo ogni gestore nuovo o già attivo a capire quale formula di guadagno è più vantaggiosa per la propria zona, struttura e volume di clienti.

Richiedi una consulenza gratuita e scopri il tuo profilo di guadagno reale.
Capirai subito quanto può rendere il tuo PVR e quali concessionari offrono i margini migliori .

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