A cura di Francesco Cannatella
Il dibattito sui Punti Vendita Ricarica è tornato centrale dopo il D.lgs. 25 marzo 2024, n. 41 e le recenti sentenze del Tar Lazio (Sezione Seconda, n. 10273 del 28.05.2025, n. 10517 e n. 10524 del 30.05.2025).
Nonostante le aspettative di gran parte del settore, di cui la nostra agenzia è attenta osservatrice, i giudici hanno respinto i ricorsi presentati da alcuni concessionari.
Il segnale è chiaro: il PVR (Punto vendita Ricarica) non è e non sarà mai un’agenzia di scommesse.
Molti hanno letto questa posizione come il naturale sviluppo del discusso albo e della sua applicazione.
Su questo punto, approfondiamo meglio nella nostra analisi sulla proroga dell’Albo PVR.
In realtà, se guardiamo le circolari ADM degli ultimi vent’anni, il concetto è sempre stato lo stesso, anche se espresso in modo confuso:
il PVR non raccoglie gioco, ma promuove il gioco a distanza.
La funzione primaria resta quella di accompagnare l’utente verso l’apertura e l’utilizzo del conto online.
Il vero nodo interpretativo oggi è capire con quali autorizzazioni e con quale volontà politica questo ruolo sarà regolamentato.
L’albo è stato presentato come la risposta, ma la sua attuazione, come spesso accade in Italia porta con sé confusione, ricorsi, interpretazioni divergenti, interessi contrapposti.
A beneficiarne sono i grandi concessionari, mentre le piccole aziende rischiano la sopravvivenza, strette in un bando che limita a soli 50 le concessioni disponibili.
Indice:
ToggleQuando si parla di PVR, la parola chiave è assistenza.
Molti leggono il tema solo dal punto di vista del concessionario-bookmaker.
La nostra visione è diversa: l’esercente, cioè il PVR, deve essere prima di tutto al servizio del giocatore.
Chi entra in un PVR non cerca un’alternativa all’agenzia, ma un supporto per utilizzare servizi online tramite la ricarica fisica.
In concreto, ciò che cambia è solo la modalità di transazione finanziaria, che sarà comunque oggetto di una regolamentazione più chiara con il prossimo bando.
Il Decreto Dignità ha fissato un confine netto:
il PVR non raccoglie scommesse, ma consente al giocatore di accedere in sicurezza al mondo legale online.
La funzione del PVR nasce dalla fiducia.
L’utente trova un punto fisico riconoscibile, che dopo il bando avrà anche la targa PVR.
È l’esercente di quartiere, il gestore PVR di fiducia, dove ricevere assistenza e chiarimenti su come aprire e usare in regola il conto di gioco.
Una logica confermata più volte dai giudici, ribadita nelle circolari ADM e oggi dal legislatore: il PVR non è un canale parallelo, ma una rete fisica che supporta e promuove il solo gioco digitale.
È ormai evidente che il PVR sia una rete fisica al servizio dell’online.
Non vende schedine, non paga vincite, non raccoglie scommesse.
È un ponte, e come ogni ponte deve poggiare su basi solide e progetti seri.
L’albo ha cercato di dare questo inquadramento, offrendo un primo livello di certezza.
Lo diciamo forte e chiaro:
il PVR è un punto di contatto che trasforma un cliente curioso in un utente consapevole del gioco a distanza.
Chi apre un PVR deve capirlo bene: non si tratta solo di ricariche, ma di identità, accompagnamento e tutela del giocatore.
Significa anche rispetto delle regole, tracciamento delle ricariche e garanzia di un gioco legale.
Questo modello rafforza l’intero settore e oggi ha trovato un nuovo inquadramento giuridico.
È stato e sarà il motore che ha sostenuto i concessionari online fin dall’inizio, indipendentemente dai bandi.
E sarà proprio il prossimo bando per l’assegnazione delle concessioni, a nostro avviso, a ridimensionare molti equilibri consolidati.
Come evidenziato anche da PressGiochi restano molte incertezze.
L’11 dicembre il Consiglio di Stato si pronuncerà in via definitiva sull’inquadramento giuridico dei PVR.
Fino a quella data, l’obbligo di iscrizione all’albo resterà sospeso per gli operatori concessionari in proroga: nessuna deroga, nessuna interruzione anticipata.
Una cosa però è certa:
il bando in arrivo prevede anche autorizzazioni specifiche di pubblica sicurezza per operare come PVR. Per questo consigliamo agli esercenti di muoversi da subito, senza aspettare la sentenza, così da farsi trovare pronti.
La nostra agenzia seguirà ogni sviluppo con la massima attenzione.
Chi gestisce o vuole aprire un PVR ha bisogno di regole chiare: le interpretazioni non bastano più. Dicembre segnerà il futuro della rete PVR, tra regole, bando e responsabilità degli esercenti.
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