PVR Riordino dei giochi online è legge : cosa fare

PVR riordino dei giochi online e legge

A cura di Francesco Cannatella

In questo articolo analizzeremo le principali novità della norma pubblicata in gazzetta che riguarda la “riforma” o meglio il riordino di giochi online con particolare riferimento agli impatti sul PVR (punto vendita ricarica) di cui l’agenzia PVR.bet è attenta osservatrice.Il riordino dei giochi online introduce un quadro normativo che, pur essendo già in vigore, aspetta l’emanazione di disposizioni attuative specifiche per diventare pienamente applicabile.
sicuramente la riforma ha segnato una svolta significativa nel panorama del gioco online in Italia, uno dei mercati più grandi d’Europa. Con l’introduzione di modifiche radicali, la norma mira a rafforzare la tutela dei giocatori e a rivedere le modalità di gestione delle concessioni, ponendo un’attenzione particolare sui nuovi obblighi del PVR. Questa riforma è pensata per innalzare gli standard di responsabilità e sicurezza nel settore dei giochi a distanza. Tuttavia, questa trasformazione legislativa è destinata a provocare una rivoluzione senza precedenti, centralizzando le opportunità di raccolta del gioco online in mano a pochi grandi operatori del mercato, configurando un cambiamento radicale nelle dinamiche di settore.

Limite al contante PVR

Con l’obiettivo di promuovere il gioco responsabile e rafforzare la tutela dei giocatori, la riforma introduce specifiche misure per regolamentare e porre un limite al contante PVR evidenziando nuovi obblighi del PVR. Il legislatore punta decisamente a limitare l’uso del contante nel settore del gioco online, in linea con gli obiettivi di sicurezza e responsabilità. Tuttavia, emerge una certa perplessità riguardo al divieto di prelevare somme dai conti gioco o riscuotere vincite direttamente tramite i PVR, una pratica che, di fatto, non è mai stata abituale poiché i PVR si sono sempre limitati a svolgere operazioni di ricarica e promozione dei prodotti di gioco dei concessionari

Albo PVR

Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 3 aprile, la norma stabilisce altri obblighi del PVR con l’istituzione di un registro pubblico presso ADM detto Albo PVR. Con un costo annuale di iscrizione di 100 euro, questo registro ha lo scopo di monitorare e regolare le attività legate ai PVR e delineare gli obblighi del PVR, coinvolgendo oltre 35.000 punti vendita in tutta Italia.


PVR Tulps 86 : la nuova regolamentazione una situazione in evoluzione


Un adempimento obbligatorio per l’iscrizione all’Albo PVR è possedere una licenza di pubblica sicurezza che di fatto ancora delinea gli obblighi del PVR. Questa misura è destinata a regolamentare le attività del PVR, includendo espressamente i pubblici esercizi dotati di licenza di pubblica sicurezza, come previsto dagli articoli 86 e/o 88 del Tulps.
in attesa delle disposizioni attuative, molti operatori del settore osservano con interesse come queste nuove regole modificheranno l’accesso e la gestione dei punti vendita ricarica, introducendo un livello aggiuntivo di regolamentazione e controllo (obblighi del PVR) all’interno di un’industria già complessa.
In attesa di tali chiarimenti in particolare per le regioni a statuto speciale, analizziamo che nuova normativa stabilisce che per le attività di pubblico esercizio, con titolo autorizzatorio per lo svolgimento dell’attività, conosciuto come SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) o autorizzazione, questo assume anche il ruolo di licenza di pubblica sicurezza, secondo quanto previsto dall’articolo 86 del TULPS (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza) e ulteriormente delineato dall’articolo 152 del R.D. n. 635/1940.
Questa disposizione è confermata anche dal punto 65 dell’Allegato A del Decreto Legislativo n. 222/2016, noto come SCIA 2, dove si specifica che la SCIA funge anche da autorizzazione ai fini degli articoli 16 e 86 TULPS. In pratica, ciò significa che i pubblici esercizi, in possesso della SCIA, potrebbero svolgere le attività legate al PVR e quindi possono iscriversi all’ Albo PVR, senza la necessità di ottenere una specifica licenza di pubblica sicurezza separata. Questo processo semplificherebbe l’avvio e la gestione di tali attività, consentendo ai pubblici esercizi di operare come punto vendita ricarica.

Stop al PVR delle skin

La norma impone una stretta regolamentazione sulla presenza online dei concessionari, abolendo le cosiddette “skin” e limitando ogni concessionario a un solo sito di riferimento e a una app per ciascuna tipologia di gioco, con l’obbligo di esposizione del logo del concessionario, a pena di sospensione o decadenza della concessione.
Ne derivano ulteriori obblighi del PVR che sono chiamati a conformarsi a questa direttiva, non potendo operare con le “skin” e dovendo invece associarsi e contrattualizzarsi esclusivamente con la concessionaria madre, utilizzando il dominio unico previsto.
Come abbiamo analizzato in precedenti articoli prima dell’approvazione della nuova normativa, c’è una preoccupazione significativa riguardo all’impatto che questi cambiamenti possano avere sui giocatori abituati alle “skin” dei PVR. La familiarità con le interfacce e opzioni offerte dalle “skin” ha reso alcuni giocatori particolarmente legati al brand che per loro era motivo di affidabilità e sicurezza. Con la transizione a un sistema che limita ogni concessionario a un unico sito e a una app per ciascuna tipologia di gioco, sorge il timore che queste novità possano disorientare i giocatori, abituati a una certa varietà visiva e funzionale.

Costo delle concessioni: impatti sul PVR e la tenuta occupazionale

L’introduzione del nuovo costo per le concessioni nel gioco online, fissato a 7 milioni di euro, rappresenta una soglia significativa per l’ingresso nel mercato dei giochi a distanza. Questa misura, accompagnata dall’obbligo per i nuovi concessionari di destinare annualmente lo 0,2% dei loro ricavi netti, fino a un massimo di 1 milione di euro, in iniziative di comunicazione per il gioco responsabile, riflette la difficoltà di accesso al bando.
Tuttavia, questa normativa oltre a definire i nuovi obblighi del PVR ha implicazioni dirette sugli stessi, influenzando la tenuta occupazionale e il panorama competitivo nel settore. Data la limitazione del numero di concessionari in grado di sostenere tali costi, si prevede una riduzione nel numero di partner disponibili per i PVR ( massimo 50) .
I Punti Vendita Ricariche (PVR) rappresentano un elemento fondamentale nell’economia delle scommesse sportive online Italiane, ma potrebbero trovarsi a operare in un mercato con meno concorrenti e con minori opportunità di collaborazione e con un numero inferiore di operatori in grado di entrare o rimanere sul mercato. Questa dinamica potrebbe limitare le possibilità per i PVR di offrire una varietà di opzioni ai giocatori, incidendo sulla loro capacità di generare reddito e, speriamo di sbagliarci, mantenere i livelli occupazionali.

Conclusioni e speranze per i PVR nel riordino dei giochi online

In questo contesto, è fondamentale monitorare l’impatto di queste modifiche sul tessuto occupazionale dei PVR, valutando la necessità di adottare misure di supporto per garantire la sostenibilità e la competitività di questi importanti nodi all’interno della rete di gioco online Italiana.
La sfida sarà bilanciare la regolamentazione del settore, mirata a tutelare la sicurezza e l’integrità dei giocatori, con il sostegno all’ecosistema dei PVR, cruciale per l’accessibilità e la diffusione del gioco legale e responsabile.

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